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Matera - Il Castello di Gems

Gems - Matera Matera Può sembrare strano che un palazzo di campagna possa chiamarsi Gems, eppure qualcuno racconta che questa antica dimora fosse stata abitata dalla famiglia De Gemmis, originaria di Altamura. Questa famiglia aveva deciso di fondare qui lo sviluppo della sua economia, in contrada Conconi, vicino alla chiesa di Santa Pelagia.

 

All’interno vi era ancora una cappella, dedicata a Santa Maria della Croce, e vi si svolgeva soprattutto un’economia olivicola.

Sin qui nulla di speciale, perché si conosce come fosse la vita di campagna di quei tempi.

Un giorno la signora Gems –così la chiamavano, in forma dialettale per “De Gemmis”–, ebbe a partorire Giovanni, un bel pargolo paffuto che, nel corso degli anni, divenne forte e bravo nella conduzione dell’azienda familiare.

Ma venne il giorno della disgrazia. Giovanni, mentre preparava l’olio per l’ottima stagione delle olive, precipitò all’improvviso in un pozzo profondissimo poco lontano dal palazzo. “Aiuto! Aiuto!” –gridò Giovanni, ma nessuno potè pensare che il povero Giovanni fosse precipitato proprio lì. Infatti, la zona è ricca di sorgenti e di cavità, per cui il richiamo di aiuto si sentiva ovunque per le campagne, trasformandosi in una specie di ululato.

I genitori, che ormai da due giorni cercavano il bravo e forte figlio, organizzarono con pastori e contadini salariati una battuta di ricerca. Nulla da fare; sembrava impossibile trovarlo.

Passò del tempo, e quell’ululato non si sentiva più; tanto che, scambiato per verso di un animale, di notte si interrompevano le ricerche; ma dopo, con rinnovato fervore, ripresero le ricerche, ma con meno speranza.

Era ormai il tramonto di un giorno qualsiasi e il padre di Giovanni andò a ritirarsi proprio nella cappella della Madonna della Stella. “Ti prego–disse pregando la Madonna–, fammi trovare mio figlio, e magari mi sacrifico io al posto suo…” All’improvviso ripresero ancora quei versi, che in quel momento si resero nitidi e distinti. “Aiuto! Aiuto!”, ripetevano. Il povero Giovanni, rimasto intrappolato nel pozzo presso la cappella fu recuperato dal padre che volle organizzare una grande festa per l’occasione.

Passò dalla mattina alla sera, e di Padron Gems non venne a sapersi più nulla; dopo la festa egli scomparve per sempre, con il dolore di tutti, che da quella sera in poi sentirono sempre una specie di ululato indecifrabile provenire dalle caverne del sottosuolo di Ferrandina e delle tenute Gems.

FONTE: Consiglio Regionale di Basilicata.