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Accettura - La Storia

Logo Basilicata Vacanze Accettura si trova al centro di un’interessante zona archeologica. Statuette e sepolcri rinvenuti inducono a pensare che fosse popolata già nei secoli IV-III a.C. Il Malpica afferma che sull’antichità di Accettura disputarono Cluverio, Wesselingio e Olstenio. Il Racioppi ritiene che possa essere stata fondata in prossimità delle rovine d’alcuni villaggi della Magna Grecia tra il VI e X secolo e che il nome Accettura derivi da Acceptor-Accipiter, sparviero (animale allevato per i divertimenti venatori dei nobili) o da Acceptoia, località in cui si custodivano e si allevavano gli sparvieri, o ancora da Acceptae, quote o lotti di terre assegnati ai coloni o ai soldati. Secondo l’etimologia popolare, Accettura significherebbe Colei che accetta tutti; infatti, gli accetturesi sono molto ospitali. Intorno al 1150 divenne feudo della contea di Montescaglioso e, ancora oggi, ha l’aspetto di una cittadina medioevale. Il paese è circondato da montagne e da una fitta foresta dove, fino a pochi decenni fa, vivevano numerosi cinghiali. La boscosità del paesaggio e la povertà in cui vive la popolazione sono lo sfondo naturale e umano della festa, in onore di san Giuliano, che si celebra a Pentecoste. Il Maggio è un fatto mitico, una festa della natura (legata ad antichi culti agrari) che ha una componente precristiana ed una cristiana che s’integrano; essa è fondata sull’antico culto degli alberi, molto vivo nell’età preistorica e medioevale.

FONTE: Consiglio Regionale di Basilicata.