Territorio
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Accettura - Castello di Gallipoli Cognato
Accettura Nelle colline del bello e suggestivo Parco Forestale di Gallipoli-Cognato gira voce che non bisogna mai raccontare i sogni.
In particolare, si
racconta che nel parco si aggiri un vero
e proprio folletto; pare che sia uno
spiritello alto un palmo e mezzo con
tanto di ventre e un cappello largo ed
appuntito, che la notte si accoccola sul
petto degli uomini e delle donne presi
di mira. Allorché si parla di
oppressione e di soffocamento è appunto
lo Gnomo o Scazzamurello che calca e
cavalca. Oltre che oppressivo può essere
anche ladro, ma per puro diletto.
Un massaro di Accettura raccontava che
la notte gli prendeva i buoi e li
conduceva a pascolare e quando lui li
scopriva tranquilli a ruminare in mezzo
all’erba si guardava bene dal ricondurli
alla stalla perché lo Gnomo avrebbe
potuto offendersi e nel sonno tornare a
calcare e cavalcare a modo suo bestie e
padrone, uccidendoli tutti
all’occorrenza. Si racconta pure che
c’era una bella giovane maritata
ingaggiata per la raccolta delle
castagne. Di lei s’era invaghito uno
Gnomo che un giorno le disse: “Beh ogni
mattina che vai a lavorare in campagna
farò in modo che tu trovi un tarì in
mezzo alla strada, ma bada di non dir
nulla a tuo marito”
Un giorno che il marito l’accompagnava, arrivata al solito posto la donna si chinò a raccogliere il tarì e il marito chiese sospettoso: “Che hai trovato?”. “Un bottone” rispose quella. “Gnornò. Fammi vedere”, la frugò nel corpetto, scoprì il tarì e minacciò di picchiarla se non avesse detto la verità. E la ragazza dovette dire che era un folletto cascamorto a farglielo trovare tutte le mattine.
D’allora in poi non solo non ne trovò più, ma per vendetta lo Gnomo le fece sul seno una tale calcata che poco mancò non le schiacciasse l’anima.
Un’altra ragazza, ugualmente maritata, se lo vedeva comparire di continuo nel caldaio e allorché si fece animo e gli chiese del denaro il folletto rispose: “Era per questo che mi tenevi in caldo? Beh fai conto di non avermi mai conosciuto”. E se ne uscì sdegnato. Si sa infatti che gli gnomi non accettano che si parli interessatamente di denaro.
Ad Albano c’era invece una tessitrice che non si sa bene se per il rumore prodotto dal telaio o per antipatia della persona uno gnomo aveva cominciato a perseguitare. Le faceva dispetti a non finire. Una notte le spezzava l’ordito, un’altra le arruffava i gomitoli, un’altra ancona le rovesciava il lume a terra o le sporcava la cisterna.
Su denuncia dell’infelice arrivarono i carabinieri che non solo non riuscirono a identificare l’autore di quei misfatti, ma furono messi in fuga da una misteriosa sassaiola e uno per uno la notte stessa calcati e cavalcati.
Guai, insomma, a prenderlo di petto. Dato che è l’ozio il padre dei suoi capricci, meglio lusingarlo e fingere di divertirsi.
FONTE: Consiglio Regionale di Basilicata.
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