Craco Secondo Giacomo Racioppi il toponimo deriva da grachium, che nel Medioevo significò campo di recente squassato o maggesato. Menzionato nel XII secolo nel catalogo dei baroni col nome di Cracum, forse le prime case (intorno all’anno mille) si sovrapposero ad un centro indigeno risalente all’VIII secolo a.C.. Craco nel XII secolo, terra di Pietro di Beaumont, fu fiorente tanto che le fu riconosciuta l’Università (il Comune); nel XV secolo fu feudo di Attendolo Sforza di Codignola. Nel XVI secolo i Sanseverino fecero costruire il castello su una rupe a picco. Si distinse durante la Repubblica partenopea per l’adesione dei suoi abitanti alle idee liberali, poi alla Carboneria ed alla Giovane Italia e nel 1862 per le angherie contro i briganti: una ventina di manigoldi fu fucilata davanti al convento francescano.

FONTE: Consiglio Regionale di Basilicata.