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Potenza - Il Castello
Il castello di Potenza come si può ancora vedere se venissero rimosse tutte le abbondanti opere murarie aggiunte in tempi seriori, sembra una costruzione non anteriore al 1200, cioè probabilmente di età angioina, della quale è ancora possibi-le riconoscere una torre, ma con tutta plausibilità è forse quello che rimane di un complesso fortificato più antico. Esso fu l’antica dimora dei feudatari, ma fu anche la prima prigione di Potenza, grande centro commerciale dell’antichità posto sulla via Erculia. Nel 1268, dopo la sconfitta di Tagliacozzo ed il supplizio di Corradino di Svevia, i feudatari di Potenza dovettero seguire anch'essi le conseguenze della sconfitta del giovane re, avendo parteggiato palesemente per lo svevo. Dice il Riviello che "si narra che l’antica dimora dei conti sia stata una volta l'antico castello con la sua latissima merlata ed inaccessibile torre segnacolo di potenza e di minaccia sia per gli abitanti della citta, che contro i nemici, la quale fatta logora e screpolata dal lavorio dei secoli e dalla forza dei terremoti venne più volte mozzata dal piccone del fabbro, nella stessa guisa che la forza del progresso e la folgore della rivoluzione distrussero il dominio feudale degli antichi signori". In quell'occasione il castello fu occupato ed affidato ad un regio castellano, mentre i vecchi feudatari vennero presi, imprigionati, accecati o impiccati dentro la stessa fortezza. Di qui si ha un’idea che l’intera costruzione occupasse un grande spazio, sia in estensione che in altezza, e di cui noi non possiamo renderci completamente conto. Dopo la concessione della contea di Potenza ad Innico di Guevara, i feudatari presero dimora fissa nel palazzo della contea, abbandonando il castello, il quale non più curato dai suoi padroni. Fu così che venne ceduto, nel 1626, ai Cappuccini che decisero di utilizzarlo come convento e poi come ospizio per i pellegrini che, da Napoli, decidevano di percorrere la Basilicata attraverso i santuari più famosi e poi giungere e Bari e Brindisi per dirigersi in Terra Santa. L’Ospizio-Ospedale rimase in possesso dei Francescani fino al 1810, anno in cui fu tolto ai religiosi ed adibito ufficialmente a sede dell'Ospedale San Carlo.
FONTE: Consiglio Regionale di Basilicata.
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