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Brindisi di Montagna - La Storia

Logo Basilicata Vacanze Brindisi di Montagna Secondo la tesi del Giustiniani e le memorie del Mangoni e da dati rilevati all’archivio di Stato di Napoli, la sua origine risale al tempo della seconda guerra punica, allorquando fuggiaschi romani s’insediarono sulla sommità del monte, circondato tutt’intorno da profondi burroni, che promettevano sicurezza e vita pacifica. Testimonianze sono: a) gli scheletri di guerrieri e lance risalenti al periodo romano rinvenuti intorno al paese e conservati dal sac. Gerardo Mangoni in una sua casa rurale; b) il nome stesso Brundusium o Brundisium, simile a quello della città salentina. Il feudo è documentato nel 1268 sulle carte angioine, quando Guidone De Foresta fu investito della signoria col titolo di Primus Dominus Brundusii de Montanea et Ansiae. Successero poi i De Divort, i Belmonte, gli Zotta e i Sanseverino di Bisignano. Nel 1456 il paese fu distrutto dal terremoto. Nel XV secolo, scrive il Rodotà, ebbe coloni albanesi o greci di Corona, i quali edificarono la terra sopra l’antico castello detto Castrum Brundusinum. I duchi Antinori, che lo ebbero in feudo nel 1634, trasformarono la torretta d’avvistamento (alta 7 metri ed altrettanto profonda adibita a prigione) in una chiesa dedicata a San Michele, forse per cancellare le torture e le ingiustizie. Fecero pure ricostruire il Castello, edificato dai Longobardi probabilmente intorno al 1200 per difendersi dai Saraceni e distrutto in seguito al terremoto del 1694.

FONTE: Consiglio Regionale di Basilicata.