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Grumento Nova - Il Castello di Saponara

Logo Basilicata Vacanze Grumento Nova Il grande castello, soggiorno gradito dei Sanseverino e tipico esempio di dimora principesca, sorge sopra un colle che domina la valle dell'Agri a breve distanza dalle rovine di Grumento

In questa fortezza, che era ricca di oltre cento sale morirono per avvelenamento i fratelli Jacopo, Sigismondo e Ascanio, figli. di Ugo Sanseverino e di Ippolita Monti.

Ugo aveva avuto, per la sua fedeltà a Federico d'Aragona, il feudo di Saponara l’1 maggio 1497 e la giurisdizione civile e criminale di Castel Saraceno; perciò suo fratello Girolamo iniziò ad odiarlo e particolarmente per aver avuto tre maschi, che gli toglievano la successione di Saponara.

Trovandosi i tre figlioli di Ugo in Taranto, furono invitati da Girolamo ad una caccia a Montalbano e, nella cena che seguì, da un fiasco sigillato fu dato da bere del vino avvelenato ai tre fratelli.

Questi, giunti nel castello di Saponara, si ammalarono e, nello spazio di sette giorni, morirono.

La madre Ippolita Monti fece erigere ai tre figli i noti monumenti nella chiesa dei SS. Severino e sono a Napoli.

Il castello, dopo il tragico avvenimento, rimase per un lungo periodo di tempo abbandonato, finché nel 1523 ne fecero il loro covo alcuni briganti, il cui capo Chiachio era molto temuto nella zona.

Ma, dopo qualche anno, nacque discordia tra Chiachio ed un suo luogotenente, che si era stancato di quella vita, e ne seguì ben presto una lotta, combattuta nello stesso castello, alla fine della quale il capo brigante solo e ormai vecchio dovette allontanarsi per sempre dalla zona e la storia ne perse le tracce.

L'avvenimento però fu risaputo fin nella capitale del Regno e fu fatto oggetto di un poema da parte di uno sconosciuto poeta del tempo; il poema, di cui purtroppo si è perso, forse aveva un titolo del tipo "Chiachio di Saponara ovvero la vera Istoria della triste fine di un brigante e la punizione delle sue malvagità".

Con l'avvento del nuovo capo il castello di Saponara vide delle profonde trasformazioni e perse a poco a poco la sua cattiva fama, fino a diventare uno dei più importanti centri, oggi si direbbe mondano-culturall della zona.

Amavano soggiornarvi principi e signori, artisti e letterati e le cento sale del castello ben potevano ospitare quella folla di personalità: una tradizione, tuttavia non confermata, vuole che durante la seconda metà del settecento il castello di Saponara venisse chiamato "Gioiello del Regno", ma i tempi cambiarono e anche Saponara perse il suo splendore.

FONTE: Consiglio Regionale di Basilicata.