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La Storia della Basilicata / Mesolitico
Il Mesolitico si sviluppò in un periodo compreso orientativamente fra l' XI e il VI millennio a. C.; ha inizio intorno al 10.000 a. C. in Mesopotamia, Egitto ed Europa meridionale, mentre intorno all' 8.000 a. C. nell' Europa settentrionale, e termina intorno al 5.000 – 4.000 a. C. Le forme di associazione e sussistenza non si differenziano ancora sostanzialmente da quelle del paleolitico anche se importanti cambiamenti ambientali, soprattutto a livello climatico, modificano il paesaggio e le abitudini dell' uomo. L'arretramento dei ghiacciai e l'instaurarsi di un clima più temperato fece sì che le grandi mandrie (bisonti, cavalli, ecc.) adattate ad un clima freddo, abbandonassero i nostri territori per cercare più a nord condizioni ambientali meglio confacenti alle loro necessità. La sparizione delle praterie e I'avanzare delle foreste (soprattutto Quercia) determinarono, per gli uomini che non vollero seguire le grandi selvaggine, la necessità di affiancare alla tradizionale attività della caccia quella della raccolta, soprattutto di molluschi marini e terrestri, e della pesca (non a caso in questo periodo le zone più popolate sono soprattutto le coste, le rive dei fiumi e dei laghi), oppure a limitare la caccia a prede più piccole che richiedevano strumenti di minori dimensioni. Infatti, la caratteristica più evidente delle culture mesolitiche è proprio la dimensione ridotta delle armi e degli strumenti litico funzionali a questa nuova forma di sussistenza: un fenomeno che prende il nome di "microlitismo". Gli strumenti tipici del Mesolitico ci indicano anche una modificazione nelle tecniche della caccia: evidentemente si affermò , l'uso dell'arco che richiedeva appunto, per l'armatura delle frecce strumenti litici di piccole dimensioni, in grado di penetrare profondamente nel corpo della preda grazie alla velocità impressa dal nuovo propulsore. Nel Paleolitico, invece, si usava colpire 1'animale con il giavellotto o catturarlo con trappole. Tra le innovazioni tecniche si ha : la scure, l'arco e la fiocina , si hanno inoltre forme rudimentali di baratto e di trasporto delle materie prime dai luoghi di produzione. Caratteristica di questo periodo, è la lavorazione della pietra focaia, la coltivazione delle piante, e i primi tentativi di addomesticare animali (capre, cani). Contestualmente si avvia il processo che porterà al superamento di un tipo di vita nomade e alla progressiva sedentarietà.
In Basilicata
Tracce della presenza dell' uomo in Basilicata risalenti a questo periodo sono state rinvenute in località Croccia Cognato (Oliveto Lucano, area materana), a Latronico (Basilicata meridionale, alta valle del Sinni) e nelle grotte di Tuppo dei Sassi di Filiano (area del Vulture) dove, tra l’ altro, sono documentate le più antiche testimonianze di pitture rupestri che alludono all’ interesse dell’ uomo verso la simbolizzazione del reale espressa attraverso forme artistiche.
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